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SECONDA GUERRA MONDIALE


RAZIONE K - ANCEL KEYS 

Ancel Keys, Biologo Nutrizionista, ideatore della dieta mediterranea e inventore della cosiddetta “razione K”,  kit di sopravvivenza alimentare, durante la seconda guerra mondiale, viene consumata da tutti i militari in missione.

1941 Keys, direttore del laboratorio di Igiene Fisiologica di Minneapolis, ricevette dal Ministero della Guerra l’incarico di creare una razione militare completa, economica, leggera (in termini di peso) e poco ingombrante.

La razione alimentare K doveva comprendere tre pasti (colazione, pranzo e cena) e doveva essere in grado di fornire al soldato la giusta dose di energia. La sua formulazione si era resa necessaria perché, con le moderne operazioni di guerra, le truppe speciali (come quelle paracadutate) erano per giorni fuori dal raggio della logistica del rifornimento; era una razione di emergenza, non un rancio normale, che doveva essere usata in mancanza di qualunque altra fonte di cibo.

Per meglio rendersi conto, Ancel Keys si recò in un supermercato di Minneapolis, dove si mise a cercare le opzioni più energetiche e allo stesso tempo più economiche e poco ingombranti. Fatta la sua scelta, sperimentò le razioni su un gruppo di soldati di un campo vicino all’ateneo fino a definire la formula ottimale. Successivamente, il National Reserach Council fece alcune aggiunte non alimentari come fiammiferi, sigarette, apriscatole, materiali per l’igiene, set per il cucito e pasticche per depurare l’acqua.

La razione K era confezionata in scatole di legno, a gruppi di dodici razioni (quantità di squadra: il legno poteva infatti servire anche da combustibile). Le tre scatole di ciascuna razione erano di colore diverso:
marrone per la colazione, verde per il pranzo e blu per la cena. Alcuni alimenti erano comuni a tutti e tre i pasti:

  • biscotti k-1 e biscotti k-2 (contenenti anche una quota proteica);
  • zucchero pressato;
  • chewing gum;

  • una razione D contenente
    • cioccolato;
    • zucchero;
    • latte scremato in polvere;
    • cacao magro;
    • farina di avena;
    • aromi artificiali;
    • vitamina C e vitamina B

La razione D poteva eventualmente essere sciolta in una tazza di acqua bollente e si consigliava di consumarla lentamente, in circa mezz’ora.

Gli altri alimenti presenti, differenziati per pasto, potevano essere:

  • prosciutto tritato e uova;
  • formaggio pastorizzato;
  • carne di pollo o maiale con contorno di carote, patate o altri vegetali;
  • succo di limone in polvere;
  • brodo in polvere o in cubetti;
  • barretta di frutta;
  • barretta con arachidi e uva passa;
  • latte maltato (germinazione dell'orzo - dolcezza - sapore - aroma) ;
  • caffè solubile;
  • cioccolato;
  • destrosio.

La produzione delle razioni K cominciò immediatamente. Nel maggio del 1942 (a cinque mesi dall’entrata in guerra) era già stata distribuita la milionesima razione e, nel 1944, erano state distribuite 100 milioni di razioni. Intanto vennero sviluppate altre formulazioni (ad esempio la razione C) e, nel 1948, la razione K fu considerata superata e avviata a esaurimento.

La reazione K tarata, all’incirca, sulle seguenti proporzioni dei nutrienti: 13% di proteine, 36% di grassi, 51% di carboidrati. Oggi ci sono opzioni studiate per soldati di religione ebraica islamicaintolleranti al lattosio o al glutine, o semplicemente vegetariani. È aumentata anche la varietà di alimenti e l’apporto calorico totale è stato portato da 2800-3000 a circa 4000 Kcal.

Certo l’appetibilità delle razioni da combattimento non è (e non è mai stata) eccelsa. Fatta eccezione forse (ma non dimentichiamoci che c’era la fame) per le barrette di cioccolato, ampiamente distribuite alla popolazione quando le forze di liberazione americane giunsero in Italia. La sola virtù generalmente riconosciuta delle attuali razioni statunitensi sembra essere la presenza di una bottiglietta di tabasco, la salsa di peperoncino piccante che, spruzzata generosamente su tutto, è in grado di anestetizzare le papille gustative.

 

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